Testi
Se saremo più magri, saremo sicuramente più felici!
Alle
persone sovrappeso la felicità sembra spesso una chimera
irraggiungibile. Sono tristi, insoddisfatti delle proprie forme, della
taglia dei vestiti ed invidiano coloro che sono più magri, non è così?
Eppure
raggiungerla è più facile di quanto si creda. Esiste un’ ampia gamma di
scelte: pensieri e comportamenti che permettono alla felicità di
diventare un fatto concreto.
Infatti alcune persone sono più felici
di altre ma raramente appartengono alla classe ricca o sono persone
famose o potenti … incredibile, vero?
Il maggior numero di suicidi
non si annovera tra i senzatetto, i licenziati o i divorziati: no, tra
le persone ricche, tra i cantanti, le persone dello spettacolo o gli
attori. Anche questa riflessione fa pensare come sia strano il mondo.
La
lotta per conquistare aziende, vincere, primeggiare crea più ansia,
stress, perenne insoddisfazione, quindi scarsa felicità: questa va
cercata altrove, in valori molto più semplici ed a portata di mano.
Partiamo da una semplice domanda: che cosa è la felicità? O meglio, ciascuno di noi, cosa pensa che sia?
Soldi?
Potere? Fama? Sesso libero? Uso di sostanze stupefacenti o di altre
sostanze eccitanti come il fumo, l’alcool, il gioco d’azzardo, lo
shopping compulsivo?
L’elenco potrebbe essere molto lungo ma ci si
rende conto che questi traguardi non sempre assicurano felicità: spesso
molti problemi, anche di salute.
Girando il mondo ho avuto occasione di visitare i paesi orientali e venire a contatto con le loro filosofie.
Esiste
un atteggiamento orientale alla felicità a noi occidentali sconosciuta e
incomprensibile. Vediamo se è possibile trarre degli spunti.
Le quattro nobili verità possono essere adattate al desidero di dimagrire e abbandonare lo stato di sovrappeso:
- vivere significa convivere con la sofferenza e l’insoddisfazione ( essere sovrappeso)
- la sofferenza è causata da desideri irrealistici o irraggiungibili (per esempio, perdere 20-30 kg- essere magrissimi,)
-
la fine della sofferenza è vicina: vuol dire crearsi obiettivi
ragionevoli e a nostra portata (per esempio, perdere e mantenere nel
tempo 8-9 chilogrammi)
- intraprendere una strada di cambiamento per raggiungere i traguardi appena accennati.
In
altre parole un modico calo di peso è possibile, è realizzabile e
facilmente mantenibile nel tempo. Le persone, ottenuto un dimagramento
di qualche chilo, sarebbero sicuramente più felici di prima.
Ma non
si accontentano di questo traguardo, vogliono perdere ancora chili e poi
altri ancora … ma tutti abbiamo un limite …. e l’insuccesso porta
all’infelicità, alla sconfitta, alla bassa autostima, a sentirsi senza
speranza.
Una
mole notevole di studi scientifici dimostra che possiamo cambiare
volontariamente i pensieri, cioè i collegamenti del nostro cervello e
ridurre il nostro tasso di infelicità.
La parola d’ordine è:
accontentarsi di un modesto calo ponderale, sufficiente tuttavia di
trasformarci da persone sovrappeso in persone normali.
Questa è una
felicità semplice, genuina, raggiungibile non in anni di lotte e
fatiche, ma in un tempo ragionevole: perché perderla?
Un altro esempio è: essere persone sedentarie versus avere una buona efficienza fisica assicurata da 20 minuti- mezz’ora di cammino, la maggior parte dei giorni della settimana.
E’ evidente che staremmo tutti meglio, saremmo meno stanchi, depressi se ci allenassimo moderatamente tutti i giorni.
Ed
invece ci diciamo che si sta troppo bene a letto o sdraiati sul divano
con un libro o il telecomando in mano … ma perdiamo una buona quota di
felicità, assicurata dall’essere persone attive, come ci hanno
dimostrato migliaia di pazienti che ci hanno seguito in più di trenta
anni di terapia!